03 marzo 2009

L'ubriaco

Venire sulla terra è un po’ come scegliere quale università frequentare. Siamo tutti a diversi livelli di conoscenza spirituale, e nasciamo nelle condizioni che più possono soddisfare i nostri bisogni spirituali. Quando giudichiamo gli altri per i loro difetti o mancanze, dimostriamo la stessa mancanza in noi stessi. Sulla terra non abbiamo la capacità di giudicare con esattezza gli altri.

Come a darmi prova di questo, si creò un varco nel cielo e vidi di nuovo la terra. Questa volta misi a fuoco l’angolo di una strada di una grande città. Sul marciapiede, vicino ad un edificio, giaceva un ubriaco. Lo Spirito del Signore mi chiese: “Che cosa vedi?” “ Beh, vedo un vagabondo ubriaco che giace nel pantano” risposi, non capendo perché ci tenesse a farmi vedere quella scena. Lo Spirito Santo si entusiasmò. “Adesso ti mostrerò chi è veramente”, mi disse. Il Suo Spirito mi venne manifestato, e io vidi uno splendido essere pieno di luce. Da lui emanava amore; capii che era molto ammirato in cielo.

Quel grande essere era venuto sulla terra come maestro per aiutare un amico con cui aveva stabilito un legame nel mondo spirituale. Il suo amico era un noto procuratore il cui ufficio si trovava a pochi isolati dall’angolo. L’ubriaco non si ricordava il patto fatto con l’amico, ma il suo scopo era quello di metterlo di fronte ai bisogni degli altri. Il procuratore era di natura compassionevole, ma la vista di quel povero ubriaco lo avrebbe portato a fare di più per le persone bisognose. Seppi che si sarebbero incontrati, che il procuratore avrebbe riconosciuto lo Spirito dentro l’ubriaco, l’uomo dentro l’uomo e sarebbe stato spinto a fare del bene. Non sarebbero mai venuti a conoscenza del loro accordo, ma ciascuno avrebbe comunque compiuto la propria missione. L’ubriaco aveva sacrificato la sua vita sulla terra per il beneficio di un altro, ma non per questo aveva smesso di crescere.

Ricordai che anch’io avevo incontrato sulla terra persone che mi sembravano familiari. Le sentivo vicine sin dal primo istante, ma senza sapere il perché. Adesso so che hanno incrociato la mia strada per un motivo. Quelle persone sono state sempre speciali per me. Coloro che passavano accanto all’ubriaco sull’angolo, non potevano vedere il suo nobile Spirito, quindi lo giudicavano in base alle apparenze. “Poiché ci saranno sempre i poveri tra di voi, date loro il vostro aiuto”. Questo verso della Scrittura mi disturbò. Perché dovevano esserci i poveri? Perché il Signore non poteva provvedere a tutto? Non poteva semplicemente fare in modo che il procuratore dividesse il suo denaro con gli altri? Lo Spirito Santo interruppe di nuovo i miei pensieri dicendomi: “Ci sono degli angeli in mezzo a voi, sotto mentite spoglie, di cui siete inconsapevoli. Gli angeli stessi non sanno di essere angeli inviati da Dio. Elia stesso era un angelo, ma non lo sapeva che sarebbe divenuto profeta e uomo di Dio.

Guardiamoci intorno, forse vicino a noi da tempo c’è un angelo che vi vuole soccorrere, aiutare, ma non lo vediamo…ALLELUIA!

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